Il dojo zen di via Garian 43/A, fu fondato nell’ormai lontano 1988 (con il nome Ho Un Do indicato dal Maestro Deshimaru) dall’allora monaco ora maestro della tradizione (Zen) Soto Rev. Roberto Kengaku Pinciara attuale abate e residente al tempio di Komyioji, località Costa Pelata comune di Fortunago (PV).
Il dojo trae alimento spirituale dal tempio, ospita varie attività, gruppi e associazioni.
Le attività che vi si praticano sono direttamente gestite dagli allievi di Komyoji oppure da altre associazioni che ne condividano lo spirito di servizio alla crescita dell’essere umano.
Da un articolo di Carlo
Che cosa sarà mai una scuola zen di arti marziali? E a cosa dovrebbe servire?
Dopo il boom delle arti marziali e il boom della meditazione (guru al seguito). Dopo il boom dell’equilibrio psico-fisico e della scoperta dell’energia. Tanti boom e tanti flop.
In un mondo dove siamo tempestati dalle proposte (che alla fine vogliono solo i nostri soldi), sommersi dalle “novità”, adescati dall’originalità, è diventato tutto un luogo comune.
Di arti marziali ce ne sono in giro un sacco e di tutte le provenienze geografiche; servono almeno a non farsi sparare dal vicino di casa o dagli extracomunitari (a scelta secondo le convinzioni di ciascuno)?
Addirittura una scuola zen: l’ennesimo gruppo di fanatici religiosi oppure di confezionatori di esperienze mistiche evanescenti, spacciatori di sedativo per l’anima; sperano di far concorrenza agli spacciatori o alle farmacie?
Si è già visto, non è la prima e purtroppo non sarà neanche l’ultima … eppure siamo qua. Ecco un sito: proposte, riflessioni, corsi, foto; insomma un po’ di stimoli per un paio di sensi.
Vedete per chi vi scrive le contraddizioni non sono solo quelle del preambolo, la contraddizione è scrivere/comunicare un’esperienza, un’esperienza che per definizione può essere solo “provata” (una lezione gratuita di prova, oddio non c’è fine alle trappole del marketing) dirò allora meglio: vissuta.
Mi sono messo in un bel casino devo scrivervi di ciò che amo, che ha contribuito a dare un senso alla mia vita e contemporaneamente per rispetto della COSA di cui devo parlare, devo dire di diffidare delle parole, dei discorsi: devo affermare che è importante solo la pratica.
Per ora me la cavo così: questo è un invito a condividere un’esperienza insieme. Questo è un invito a condividere una parte della Via (la nostra vita) insieme. E’ un invito a fare questo percorso utilizzando due strumenti formidabili (zazen e katori) nati molti anni fa in oriente, affinati nella forma che usiamo in Giappone. Due strumenti utili a tutti anche alle donne e agli uomini occidentali, della nostra città di Milano.
E’ un invito a farlo abbandonando pregiudizi o preconcetti (non vi verrà chiesto di sottoscrivere nessuna tessera religiosa politica o ideologica) a farlo solo con curiosità, la curiosità di provare senza “conoscere” troppo, fidandovi dell’atmosfera che si respira nel dojo.
Al prossimo incontro
Carlo Hogaku Faleschini
Qui trovi il calendario con i riferimenti generali di ciascuna attività, per i dettagli si rimanda ai Referenti indicati.
Qui trovi i contatti dei referenti di ciascuna Disciplina